Ieri, ancora primavera, la montagna era bella come non lo è stata mai.
Dico “bella” come un bambino direbbe bella, direbbe cattiva o paura.
Il verde, i fiori, gli insetti e gli uccelli.
Tutto perfetto.
Anche la cerva morta, quasi consumata, giaceva in equilibrio con la bellezza.
Ho chiuso gli occhi e ho ascoltato. Il vento tra i rami sembrava acqua di torrente. Bugiardo.
Poi ho visto quel fiore e ho pensato a te.
Devo respirare piano o volerai via.
Bello. Come non è stato mai o come è stato sempre, che poi è la stessa cosa. Bentornata.
Quante ne sai? Grazie.
Curioso che qualcosa di delicato come un respiro possa ferire..
A volte basta un soffio, una leggera brezza.
A pensarci bene è veramente sconvolgente..
(ma davvero vola anche quello?)
Ho evitato di provare
Gli aggettivi semplici sono spesso i più efficaci!
È vero. ciao
anche la parola più semplice acquista un colore unico se pronunciata da un’anima limpida, adoro questa innocenza…
La natura è come è, non è buona e non è cattiva. Salva e avvelena.
Lo stato d’animo a volte ci fa notare bellezze semplici, esistenti da sempre…
È vero. Io non amo la montagna, forse perché in primavera non l’avevo guardata mai.
La poesia delle piccole cose…
della natura.
Io posso anche soffiare come eolo…non mi si smuove un pelo di quel fiore!
Dovrebbero usarli in pneumologia per il breath-test quei cosi lì! 🙂
ah ah ah un nuovo tipo di spirometria 🙂
Quel fiore è delicato come le tue parole. Basta un soffio e volano via.
Che poetessa sei stata!
Oh santo cielo, no. 🙂
Oh, santo cielo, sì!
bello e in fondo effimero come le passioni e la vita stessa, un soffio e via 🙂
… che tristezza.
beh dipende dai punti di vista, anche la bellezza è effimera forse, ma se colta pienamente vale come l’immenso 😉
Però in realtà sono semi 😉
esatto, il loro scopo è quello di essere soffiati e sparsi 😉