Archivi del mese: settembre 2014
Di nuovo le sette e quaranta.
E’ venerdì e ogni venerdì, verso sera, mi nasce una cosa nello stomaco. Non è una sensazione totalmente negativa. Ricorda molto l’atmosfera di certe sale d’attesa di certi reparti ospedalieri dove c’è certa gente che però non sei tu e … Continua a leggere
Sotto i piedi tuoi, veli di vento e foglie stenderei.
È passato tanto tempo. Che cosa volete che guarisca il tempo? A me non ha mai guarito nulla, mi ha solo solcato la faccia e irruvidito la voce. L’ho amata di un amore infantile, profumato e dolce. L’ho desiderata più … Continua a leggere
A proposito di te.
Sono giorni che ho per la testa un paio di storie da raccontare. So che è roba da poco ma mi piace scrivere di quel che vede e pensa Paolo, delle sue donne, le sue e le loro miserie, le … Continua a leggere
Parentesi, isole, condizione di esistenza.
Mi hai nutrita di mani e parole. L’hai fatto a puntino come fossi il cuoco del re. Sono stata commensale e cibo. Mi hai fatto navigare sulla tua pelle deliziosa senza darmela veramente mai. L’hai fatto a dovere come fossi … Continua a leggere
Una China, grazie.
Scrivo senza rileggere, con la spavalderia che non ho mai avuto. Sono solo e triste e sento che il mio stomaco non ne può più. Credo che butterò tutto alle ortiche ma non ce ne sono ai lati delle strade … Continua a leggere
Memory card.
La mia maestra portava un grembiule nero lungo, mi sembrava vecchia e sapeva di sapone Sole. Mai una carezza, mai un sorriso ma credo ci amasse. Capitava spesso che facesse volare il mio quaderno dalla finestra per farmi capire che … Continua a leggere
Fandango.
Vorrei tenere un capo del fazzoletto. Tu dovresti tenerlo dall’altra parte e ballare con me tutta la notte. Noi non ci teniamo per mano, è un ballo più difficile il nostro ma io lo preferisco. Possiamo legare il fazzoletto al … Continua a leggere