Da piccola pensavo che gli alimenti non avessero un gusto loro, definito, quello, ma credevo che il sapore variasse da bocca a bocca. C’era una bocca che sentiva in un modo, un’altra che sentiva lo stesso sapore diversamente.
Da piccola avevo parecchie idee strane, ma so per certo che praticamente tutti i bambini hanno idee strane. Hanno idee strane sulla durata del tempo, sullo spazio, sulla bellezza, sulla temperatura, sulla verità. Hanno idee strane sulla morte. Raccontano vere e proprie tragedie senza battere ciglio.
Bisogna stare attenti con i bambini, sono complicatissimi.
Badete è rom, musulmana, vorrebbe essere un maschio e chiede se, da grande, potrà diventarlo. L’altro giorno a ricreazione ha assaggiato i Giambonetti, era terrorizzata perché ha letto che hanno il prosciutto e lei sa che se mangerà prosciutto morirà. È stata dura, durissima calmarla.
Gabriele vorrebbe bere una pozione velenosa per morire e rivedere i suoi bisnonni. Edoardo cerca di fargli capire che da morti si è morti e non si può più fare nulla, ma Gabriele è convinto che il suo angelo custode lo proteggerà da qualsiasi cosa.
Davide sa che un pensiero può fare male ma è pur sempre solo un pensiero. Samuele ha paura di ogni novità, arriva al punto di vomitare, ma ti guarda diritto negli occhi senza una sola lacrima perché è abituato già, a sei anni, a comandare. Lara non mangia, disegna scheletri e non mangia.
Sofia vorrebbe essere grande, si metterà nei guai, ma io non devo fare profezie.
So per certo che anche gli adulti hanno pensieri strani, io sono una di questi.
Non ho completamente smesso di pensare alla questione sapori ed ho aggiunto altri elementi per strane riflessioni.
Ultimamentente mi sono incantata, come un vecchio lp sul giradischi, attorno alle parole.
Mettiamo che io dica “bene”, così, fuori da ogni contesto. Immediatamente nella mente si aprono diversi significati e universi nei quali collocare quella parola. Vedo volti, nomi scritti in bel corsivo su di un foglio a righe di terza, panorami, stanze, sento voci, assenze, calore di braccia, nostalgie e tutto quello che vi viene in mente. E il punto è proprio questo, tutto quello che appartiene ai miei o ai vostri universi che sicuramente non saranno gli stessi. Lo so, sto dicendo delle banalità, ma tali banalità diventano centrali quando arricchiamo quella parola di sensi che trascendono il vocabolario. È un po’ come per Badete la questione dei Giambonetti. È evidente che per i compagni che li mangiano regolarmente non sono mortali, ma per lei lo saranno? Le hanno detto, sempre, le persone che sono il suo universo di riferimento, che mangiare Giambonetti porta alla morte, una morte inevitabile risultato di un atto colpevole, di un divieto infranto.
I Giambonetti peccato, la mela peccato, mi sto perdendo.
Tutto questo giro di parole insulso per dire che quando ti dico che ti voglio bene, tu non sai cosa io intenda veramente. Non lo sai, ma fidati, è una roba bella, bella davvero.
Eh quanto ti capisco… Da piccola pensavo che ogni persona dovesse convolare a nozze con la persona del sesso opposto che portasse il suo stesso nome, tipo: Maria con Mario, Paolo con Paola ecc. Il mio rispettivo maschio era orrendo e io a un certo punto sono entrata in paranoia. Mi sa che sono in tanti che non comprendono il concetto di bene come lo intendiamo tu ed io (a questo punto non sei sola a concepirlo così né ad avere pensieri strani come vedi :D)
Prima ho letto il tuo post e ho pensato la medesima cosa. Scusa se non l’ho scritta. Pare che alcune delle nostre rotelle girino dalla stessa parte. Ti do un bacio.
Capita di ritrovarci in ciò che gli altri scrivono o dicono anche senza manifestarlo. Il bello è poi quando avviene il confronto e uno dice all’altro: ” toh guarda, provo proprio la stessa cosa.” E io sono contenta di questo ” giramento” comune ;). Ricambio il bacio 🙂
😀
Bello! Commosso e compiaciuto,grazie.
Evviva!
è roba bella, anche per me
Grazie Massimo.
Ah quindi dici che è strano pensare che ogni bocca ha la sua percezione del sapore e cose così? Io continuavo a esserne convinta… E come Badete con i Giambonetti, credo che un po’ tutti noi, bambini dai mille pensieri, abbiamo vissuto trauma simili facendo qualcosa che “i grandi” ci avevano insegnato essere mortale. Io per esempio ancora ricordo il terrore di essermi specchiata per sbaglio durante la notte, nello specchio del bagno: mia nonna mi aveva detto che se lo avessi fatto avrei visto il diavolo…non lo vidi, però per non scontentare nessuno, ecco, non mi guardo allo specchio la notte se mi alzo per fare pipì.
No, al contrario.
Cazzarola adesso ho una nuova paranoia.
riflessioni profonde, altro che insulse…
noi nasciamo senza alcuna paura ma a pochi anni ne abbiamo già in abbondanza, purtroppo
Non so come nasciamo, certamente coltivare paure è un’attività che pratichiamo tutti, anche nei giardini degli altri.
pare sia scientificamente dimostrato che veniamo al mondo senza paure, cioè, il gene della paura lo abbiamo ma viene attivato in modo diverso, soggettivo, come giustamente scrivi nel post. C’è da domandarsi come cresceremmo se lo lasciassimo in stand.by
La paura è un bene prezioso, come il dolore ci tiene alla larga da pericoli mortali, il problema è che tende a occupare tutti gli spazi.
certo, la giusta paura tiene a bada l’incoscienza e aiuta a calcolare i rischi, quando occupa tutti gli spazi si trasforma in fobia
In buona sostanza là volevi andare a parare ?
esattamente
Bello lo sguardo che hai verso i bambini: acuto, dolce, mai invadente 🙂
Credo che mai invadente sia vero. Grazie
I miei aggettivi vanno presi tutti o nessuno. Con simpatia 😀
Con simpatia? mumble mumble
Da adulti siamo come eravamo da bambini. Se Badete sogna di essere maschio, da adulta vorrà comportarsi da maschio.
Un po’ come per i gusti oppure come dice Soliloquio coi nomi. Ci credo che la trasposizione al maschile del suo nome potrebbe far inorridire qualcuno.
Da bambino cosa pensavo? A nulla e così da adulto continuo a non pensare 😀
E’ grave?
Battute a parte il post è graffiante e ironico da strappare un sorriso al lettore, ovvero a me.
🙂
😀
“peccato” è per me una parola multipla come per te bene. quando la giro e capovolgo in bocca o in testa non esce mai allo stesso modo.
ml
Ti invidio. A me peccato fa venire in mente una cosa sola