Oggi lavori in corso.
È stata una vera fortuna perchè ho potuto percorrere una strada che non avevo mai percorso. Ha quattro belle curve.
Io amo guidare strade con le curve.
Quella strada attraversa la campagna. La campagna là, verso Est, sa di sabbia che ha visto il mare, di promesse di afa, di ragni e di canali da saltafossi.
È una campagna piatta, ma non triste.
Oggi il sole era in balìa del vento, come il grano che tremava, ma composto, proprio come me.
Guidavo e faceva caldo. Guidavo e la maglia bianca, seppur scollata, era troppo pesante anche per una come me.
Ecco le curve, moderate, non severe, ma intransigenti, proprio come te, proprio come le tue curve.
Tutta quella strada, quella campagna e quelle curve (per non dire dell’Est)
parlavano di me ingannandomi. Perchè io sono più adatta alle colline e alle mani apparentemente dolci, morbide e disordinate.
Guidavo e pensavo a quel fiume che sorge più a Est e che scende e diventa pozze di acqua gelida che quand’ero bambina mi toglieva il fiato e i nervi alle gambe, proprio come te.
Non ho mai rischiato di annegare là dentro forse per le raccomandazioni di mia madre o forse perché poi madre lo sarei diventata io.
Guidavo prudente e mano a mano il vento aumentava.
La campagna finiva nella solita strada, quella che si allarga e ti senti a casa.
A parlar di curve io mi perdo con i pensieri. Che potrà sembrare anche poetica, ma sai a cosa mi riferisco. Che comunque sono pura poesia, sia chiaro.
E’ il mio tatto che di solito trasforma la poesia in carta da… altro.
Accipicchia potresti scriverne!
Mmm, meglio di no.
insisto
No, più che altro è che mi trovo in una fase di indecisione/cambiamento. Sarà l’Olanda, saranno le biciclette, sarà che una volta tanto non sono caduto nella trappola delle tette, sta di fatto che parlando di curve ora sto dirigendo di più l’ago della bilancia il lato B. Non so… devo vedere… magari ne parlerò quando sarò arrivato ad una concreta decisione con me stesso. Grazie comunque per l’insistenza. 😉
Essere indecisi tra culo e tette potrebbe non avere senso. Io ho entrambe le cose 🙂
La fai facile tu. Noi uomini abbiamo questa cosa…come se il mondo fosse diviso in due. Entrambi rispettiamo il parere degli altri, ma ognuno ha la propria preferenza su quali curve abbiano più importanza. Ed io ora mi trovo sul confine. Di qua o di là? Ora come ora mi sento più verso il sedere. Ma non si può mai dire. Non è mai successo finora… (“crisi mistica”)
mah!
che bella voglia di vita qui
Ne sai qualcosa tu 🙂
🙂
Come non innamorarsi delle tue curve?
le prendo dolcemente 🙂
… dopo ogni curva una sorpresa…
(figuriamoci con quattro!)
un vero viaggio 😉
Le strade con le curve? Chiedono attenzione e non sono monotone. Anche tu non sei monotona come le strade con le curve.
è un bel complimento. grazie mille
Certo 🙂
Non amo guidare. In tutti i sensi che il verbo declina. Guidare mi stanca, mi annoia. Quando guido, sbadilglio. Si potrebbe quasi dire che la mandibola costantemente aperta sul mondo in divenire sia la caratteristica dominante del mio bambino interiore.
Preferisco camminare. Dando ai lavori in corso un significato diverso dal punto che spezza la retta. Quasi come nel tuo caso, ma al netto di quattro ruote e una maglietta biancoscollata.
Prendo atto.
Sintetica. Abbandonati alla verbosità. Abbraccia il lato oscuro della chiacchiera.
Sei sicuro che ti interessi il menteminima discorso?
La curiosità mi rende loquace. Non sicuro. Loquace.
io sono moltocuriosa. La curiosità mi fa ascoltare.