Parigi ė una città del cazzo, non l’ho mai sopportata. Ci sono stato due volte, la seconda in viaggio di nozze con mia moglie, la prima per incontrare proprio mia moglie che però a quel tempo stava con un altro.
Stava con un architetto stronzissimo che passava lunghi periodi a Parigi per non so quale progetto tra l’università dove insegnava e una società francese. Lei spesso lo accompagnava e trascorreva in città lunghi periodi anche perché aveva un sacco di tempo libero, non lavorava, lei non ha mai dovuto lavorare.
Si frequentavano da due anni, ma contemporaneamente da sei mesi frequentava anche me.
Carlo, l’altro, era belloccio, di lui mi raccontava poco, quando ne parlava era solo e unicamente per farmi arrabbiare.
Io di Parigi non ho mai capito nulla. Nulla dell’umanità che la abita, nulla delle strade, meno ancora della rete della metropolitana.
Mi aveva convinto a raggiungerla a Parigi anche se non ne avevo alcuna voglia.
Mi ero trovato una stanza in un albergo piuttosto semplice vicinissimo alla fermata Concorde.
A lei piaceva l’idea di vedermi di nascosto in quella città, probabilmente la faceva sentire trasgressiva.
– Non ti hanno vista vero? Sei stata attenta?
– Certo, ma poi chi mi conosce qui? Chi vuoi che vada a riferire? E comunque non è mica così strano che io entri in un albergo, non è la prima volta che lo faccio.
– In che senso? Che cosa vuoi dirmi? E quanti altri avresti visto in un albergo di Parigi, stronza?
– Vuoi che ti reciti i nomi in ordine alfabetico o ti basta un numero?
– Non capisco se vuoi farmi ingelosire o incazzare.
– Entrambe le cose o nessuna, devo ancora decidere. Tu piuttosto sei venuto qui per litigare o per vedermi?
– Per vederti? Ma che cosa dici? Sono venuto in questa odiosissima città per scoparti.
Lei scoppiò a ridere e tornò come suo solito: mansueta, apparentemente mansueta.
Ufficialmente Carlo non la lasciò, fece in modo che lei si stancasse di aspettarlo nell’appartamento di Parigi mentre lui era altrove.
Le donne si fidano troppo dell’amore degli uomini, tendono a interpretare alcuni comportamenti maschili attraverso la lente del sentimento pensando che per gli uomini funzioni allo stesso loro modo.
Per mia moglie funzionava esattamente così. Pensava che Carlo la desiderasse perché lei lo desiderava, pensava che lui la amasse perché lei gli aveva detto di amarlo.
Funzionò così anche con me, solo che io la sposai.
Volle a tutti i costi trascorrere il viaggio di nozze proprio a Parigi. Non sentì ragioni.
– È la città che ha visto nascere il nostro amore. Disse.
Non riuscii ad oppormi perché sapevo che avrebbe vinto lei, non tanto per la sua cocciutaggine, quanto per la mia incapacità a lottare.
Scegliemmo un albergo romantico poco distante dalla Torre Eiffel. La prima sera andammo in un grazioso ristorante che ci aveva consigliato il consierge. Spendemmo una cifra enorme e lei si ubriacò. Non l’avevo mai vista così, camminava a fatica e rideva come una pazza. Ogni dieci passi si fermava e si sedeva per terra. Rideva e diceva un sacco di scemenze incomprensibili. A fatica riuscii a portarla in camera, lei si buttò sul letto, senza nemmeno svestirsi e si addormentò di botto.
Restammo a Parigi una settimana e per una settimana intera piovve. Litigammo in continuazione per ogni sciocchezza. Più volte minacciò di andarsene, di prendere il primo aereo e di piantarmi in asso. Io le dicevo che la colpa era di Parigi che la rendeva nervosa, cominciavo a prenderla in giro parlando in un finto francese, lei scoppiava a ridere e alla fine si calmava.
Mi piaceva dormirle accanto anche se non sopportavo il fatto che si addormentasse in un secondo. Avrei voluto parlarle tenendola stretta, sapere di più, conoscere i suoi pensieri, i suoi desideri, ma mi accontentavo di sentirla respirare vicina, mi calmava.
Io di notte sono fragile, senza di lei, ora, la notte sono perso.
p.s. su Parigi non so proprio cosa dire.
Come sempre mi interrogo sul titolo, ma tu non me lo spiegare …
oh è facile. Mi è stato chiesto di scrivere di Paolo a Parigi. In realtà avrei dovuto parlare di più della città che ho tenuto solo come sfondo.
Te lo spiego solo perché mi hai chiesto di non farlo 🙂
dal post sembrerebbe che tu non sei mai stata a Parigi
Ci sono andata in viaggio di nozze
Così non vale però, perché ora la mia osservazione sul fatto che non hai saputo descrivere nemmeno un angolino di quella città troverebbe un mucchio di spiegazioni contrastanti fra loro ed inopportune. Mi fermo qui 😉
sono stata a Crazy horse se vuoi ci faccio un post 🙂
bene, aspetto di leggerlo 🙂
Per essere su commissione non è malvagio, anzi…
Scrivere di Parigi? Isa dire. Non ci sono mai stato.
io ci sono stata in viaggio di nozze. ..
Tendiamo naturalmente all’asimmetria sentimentale. Viviamo i rapporti per compensazione.
A volte li viviamo per sentirci in bilico
Come via di fuga?
È una condizione che offre molteplici opportunità
L’ho vista per qualche giorno Parigi circa 4 anni fa. Una bellissima esperienza, mi sono divertito un sacco, mangiato tanto, bevuto tanto, riso molto, scopato parecchio.
Insomma, Parigi fa proprio cagare.
Bella esperienza e tutto, ma a me quella città fa proprio cagare. Non posso farci nulla.
Mi pare di aver capito che Parigi non ti è piaciuta.
No, no, anzi. Mi è piaciuta parecchio come vacanza. Però ragazzi, che brutta Parigi.
Mi piace Parigi. Mi piace la Francia. Credo.
anch’io ci sono stata in viaggio di nozze. ricordo amplessi e piazze grandi. e quadri. e caldo molto, molto caldo.
ampissi come piazze, interessante.
Io ci sono stata a febbraio, non faceva freddo, ma quanta pioggia!
Parigi…città un po’ sopravvalutata…in Francia meglio le piccole città…trovo più romantica Copenaghen…
Io tendo a non essere romantica. Per me la più romantica è Roma.
Comunque i posti più romantici della terra, per me, sono sempre fuori dai centri cittadini di tutto il mondo…