Era una miniera di rame, ora è una specie di albergo.
La proprietaria è una donna strana, alta, con i capelli neri e una voce bassa.
Ci sono finito per caso, ci sono rimasto tre giorni. Tre giorni di noia, di insonnia e di cicale stronze.
Occupavo la stanza sedici, in fondo al corridoio del terzo piano.
Ogni stanza aveva accanto alla porta un quadretto con disegnata una pianta, a me è toccato l’olivo.
Tre stanze prima della mia, sulla destra, il quadretto con l’ippocastano, dentro la stanza una donna obesa, il marito pallido e la figlioletta di un paio d’anni obesa e pallida.
Ho cenato sempre al ristorante dell’albergo e dopo ogni pasto abbondante ho camminato una mezz’oretta per digerire.
Camminavo nel buio e nel silenzio in quello che mi sembrava un luogo fuori dal mondo, finto. La padrona dell’albergo, la famiglia pallida e obesa, la cameriera con gli occhi chiari trasparenti e il tatuaggio sulla caviglia sembravano finti, attori di un teatrino allestito solo per me, una recita per i miei tre giorni di vacanza.
Avrei voluto visitare luoghi, chiese, musei, vedere persone, anche parlare e invece sono stato ospite, ostaggio di una miniera sfinita e di quattro attori da due soldi.
La notte ho dormito pochissimo, troppo occupato a trovare il giusto verso del cuscino e ad ascoltare il fruscio degli alberi. Pini marittimi, querce, ippocastani e qualche betulla, mai fermi, mai in silenzio. E poi c’erano i grilli e a una cert’ora che non so un cuculo col suo verso ossessionante.
Ho bevuto molto, vino rosso che avrei preferito più fresco e più leggero.
Nel bagno c’era un ragno, non si è mai mosso. A pensarci ora sarà stato finto, messo là, anche lui, per me.
Due notti di sogni strani, incubi. In uno ero a tavola con mia moglie, parlavamo. Lei si alza con un coltello in mano e con un balzo da schermitore mi colpisce la gola. Non capisco il perché di quel gesto, ma vedo il sangue uscire veloce dalla mia gola squarciata. Sono più preoccupato dei motivi dell’omicidio che della fine che velocemente arriverà. Mi sveglio.
Il mattino dopo a colazione accanto al mio tavolo una coppia di tedeschi, non credo siano là per me, credo seguano un’altra storia. Sono amanti, si capisce dal modo di muoversi in uno spazio che non appartiene loro totalmente, fingono una quotidianità che non vivono, la guardano consapevoli di stare dentro una bolla. Li ritrovo poco dopo in piscina. Lei è una bella donna e lui ha spalle larghe. Le sussurra all’orecchio qualcosa e la fa ridere.
Fa caldo, le cicale mi sfibrano, mi tiene là un’altra notte solo l’idea di rivedere sopra la torre dietro la miniera il cielo rischiarato da Giove e Venere, belli come stelle, vicini, così vicini come non si erano mai visti.
Oddio sai che mi son perso quello spettacolo? 😈 dovrò aspettare agosto
è stato uno spettacolo davvero
Questo cortometraggio è senza alcuna musica. Il fruscio, un rumore di scarpe. Che se ti volti, riesci pure a sentire qualche respiro.
E la voce di una voce a bassa voce.
Tu mi hai incollato su di una sedia, con questo cazzo di caldo.
Dawn Williams, Josh Milan – I’m Your Gypsy (Honeycomb Vocal Mix)
Vorrei scrivere cose belle come i tuoi commenti
Vorrei scrivere commenti belli come i tuoi commenti sui miei commenti.
su, non sí prendono in giro le vecchie signore. 🙂
Davvero?
Una vecchia signora? Ed io che credevo di scambiare missive con un ricco anziano barone dell’isola di San Giulio.
Quindi, niente barca, niente Orta, niente di niente?
E cosa ti scrivo a fare?
Oh, quanta musica, quanto inchiostro sprecati.
Opolopo, Diane Charlemagne – Round And Round Feat. Diane Charlemagne
mi dispiace, davvero. quindi non sei il giovane cortese che immaginavo.
No. Credo di no.
Sono tutto tranne che cortese.
E tu, non sei il barone Lamberto.
Sei solo un soggetto maledettamente bravo nella scrittura, nella visione dei colori e dei suoni.
Sei unicamente, orribilmente, enorme nel dipingere tele capaci di farmi accomodare ed ammutolire.
Quelle cicale, cazzo.
Poi, però, torno il figlio di puttana di sempre e penso che questo non è tutto nella vita.
Barone, io? No, no, sangue rosso gutturnio.
Sempre belle vibrazioni leggerti.
Ho visto anche io quelle due lucine in cielo, mi pare una sera della scorsa settimana, insolite ed estremamente luminose, prima ho pensato fossero degli aerei però non si muovevano, poi ho pensato degli ufo, ma solo per un momento, poi ho pensato avesse perso qualcosa la Cristoforetti, poi ho smesso di fare congetture. Il giorno dopo FB, blog vari, giornali on-line ed altri Wiki in giro mi rendevano edotti della visibilità di Giove e Venere (anche se Venere io l’ho sempre vista ma da sola col crepuscolo). Non si riesce più a rimanere beatamente ignoranti, increduli, dubbiosi delle proprie percezioni, dei propri ricordi in una notte d’estate in cui magari abbiamo bevuto un bicchierino di troppo. No, c’è sempre chi scatta foto, chi ci informa, ci evangelizza … Che noia !
Ho pensato agli extraterrestri anche io, con tristezza perché in quel cavolo di posto non sarebbero mai sbarcati. ciao
Forse le cicale erano in realtà alieni.. Ciao.
può essere, che ci stiano controllando? Che il loro verso sia un modo per governare le nostre deboli menti?
Il verso delle cicale è l’ultima eco dei nostri pensieri autonomi trasferito negli insetti in un esperimento intergalattico, perciò ci agita. I pensieri che invece affollano le nostre deboli menti non sono più generati autonomamente, siamo controllati da milioni di anni.
Buona domenica.
Apocalitticamente tuo.
Lo immaginavo. Immagino anche che il mio gatto mi controlli. Dovremmo unirci, formare una resistenza.
oh yes!
baci tesoro
baci
li ho visti giove e venere ho un telescopio da amatore, bello spettacolo e bel pezzo
Grazie. vero, grande spettacolo. E poi quei due pianeti …
sì….emozione
E pensare che in libreria ci sono i libri di Malvaldi! La tua penna – ia tua tastiera – affonda come burro.
Cielo, affonda come burro…
Cristo, l’ho scritto davvero! Affonda come nel burro, magari suonava meglio, sigh
Sì, ma il mio pensiero era un altro
Maria Schneider?
🙂
pensavo … Malvaldi …non ho mai letto nulla di suo, alcuni giorni fa era alla radio. Lo consigli?
Spero che non abbia compiuto l’insano gesto: credevo che si capisse che NON devi comprarlo 😉
Posso io comprare il libro di un chimico?
Non so: Malvaldi è un chimico? Di sicuro non è uno scrittore.
Mi pare di sì … è così terribile?
Non so, sei tu che dubitavi 🙂
Come scrittore intendo
Più che un chimico, Malvaldi mi è sembrato un pirla.
lo hai conosciuto?
Meglio ancora: ho letto un suo – pessimo quanto osannato – romanzetto. Preferirei conoscere te. O, quanto meno, vederti in edicola 😛
mi trovi in allegato a Mani di fata
Cazzarola, devi avermi fatto qualche incantesimo: non riesco a scriverti una frase di senso compiuto (o sarà che ho preso un Simenon in edicola, stamattina?)
Volevo scrivere “in libreria”, sigh.
Stamattina, fra l’altro, ho visto che allegato a Mani di fata c’era un dildo fatto con l’uncinetto.
Mi hai fatto ricordare questo
aahahaha, questa scena non la ricordavo! All’epoca rimasi folgorato dall’intimo sopra o sotto gli abiti in base all’età 🙂
Uhm, ma è così che volevi stare in edicola, su Orgasmo? :O
sempre meglio dei necrologi
Tutto è relativo: io vorrei stare nei necrologi del 2103
no io proprio non ci voglio stare
neanche nel 2234? Sei un highlander? O una patatina?
no nessuna delle due è che preferirei non apparire in simili circostanze.
Se diventi più famosa di malvaldi, però, non puoi esimertene 😛 Ok, cambiamo argomento …
pora stella proprio non ti va giù il poveretto … si fa per dire
Non puoi capire perché non l’hai letto
E’ gente come lui che rafforza l’idea di Fruttero e Lucentini di dedicarsi ai classici e lasciare che siano altri a vedersela con le nuove uscite in libreria 🙂
scolta prestamelo e non se ne parli più
ahahaha! pensaci bene … (se vuoi te lo do)
lo voglio!
Nessun doppio senso, vero? 😛
no tranquillo sono un’altra vecchia signora, ho smesso da tempo di essere molesta
Peccato
dillo a me …
Non ci credo.
a cosa non credi?
Che tu sia una vecchia signora che ha smesso di essere molesta.
fidati sono una vecchia signora
… che mi ha chiesto se, in veste di zoccola, sono libero la settimana prossima …
Detto così è molto volgare. Io ho commentato un tuo post e mi rivolgevo al “personaggio” non a te. Santo cielo mi fai fare una figura orrenda
Volgare? Mi hai conquistato, con quel commento? Ecco, adesso mi sento come la Kamchatca a Risiko: conquistato 😛
Tendo a prediligere i 12 territori …
Nonostante abbia gugolato, non ho capito cosa siano 😦
Risiko, era una delle possibili missioni
Non sapevo che ci fossero. C’erano anche i missionari?
una non un’altra
una non un’altra
Era talmente ovvio che non avevo notato l’errore 🙂 Te lo do, allora? Indove?
Venezia potrebbe andare bene?
Fermo posta o di persona?
di persona … leggere le mail pare brutto vero?
La mamma mi ha detto di non leggere le mail delle sconosciute. E io faccio sempre quello che dice la mamma. Del mio migliore amico.
Hai ragione. Fai bene
Non so se ho ragione, ma come faccio a dire di no alla mamma del mio amico, mentre mi sta addosso?
cielo!
Eh, vedi, mi dai ragione!
no!
Mi dai torto? Vabbeh, basta che mi dia qualcosa …
…
io di cretine scrittrici qualunque così ne ho mai incontrate. non cambiare eh, resta qualunque così, che leggerti ammorbidisce le storture della vita.
ciao!
su dai, noi sappiamo come stanno le cose.
e non siamo le sole.
già io e te siamo in quattro
bellissimo pezzo.
Come sempre (mi stai abituando troppo bene 😛 )
Ciao, grazie. Ora passo da te, ho visto che hai scritto.
Volevo anche dirti che passo a leggerti quasi tutti i giorni e che se non commento regolarmente è per difficoltà ‘logistiche’.
Dopo Luglio mi piacerebbe sentire Fuliggine per un aperitivo – spero siate ancora in contatto. Ciao!
grazie. io sono qua ciuliamar@libero.it
Hai dato sèettacolo come l’abbraccio tra Giove e Vnere con questo racconto seducente e misterioso. Dunque il nostro uomo sogna di finire sgozzato. IO, se fossi in lui, un pesnierino lo farei. Non è una gran fine.
Non è certo un sogno inteso come desiderio il suo.
ciao
S’incontrano sempre molto volentieri quei due…in un allineamento da favola. Vale l’attesa .per noi.
un caro saluto
.marta
Un caro saluto a te cara.
Ho pensato al paese di Botero, poi ho sentito i grilli, ma sono quelli che ho in casa per dare da mangiare a gechi di mio figlio, Giove e Venere non li ho ancora visti, troppo chiaro, poi li cercherò! grande MM in maiuscolo! 🙂
Aiuto, poveri grilli.
Sì MM fosse altro perché sono altisssssima.
Quindi sei anche purissssima! o no?
Per i grilli spiace anche a mè, ma che ci vuoi fare è una catena… alimentare, ma poi ci sono anche i vermi quelli sono il gelato… 🙂
No, decisamente non sono purissima.
Ecco, anche i vermi…
Però le bollicine le hai, sento di sì! 🙂
quello che senti è prosecco!
è Carpenè Malvolti! ok allora arrivo con la torta! 🙂
porta le patatine
vada per le patatine, ma anche altri stuzzichino!
fatta
arrivo! no, forse è un po’ presto, facciamo verso le otto! allora ciao e buona giornata 🙂
dalle mie parti è sempre l’ora giusta 🙂
è che non ricordo esattamente quali sono le tue parti! 🙂
Paolo ha un occhio attento, il modo in cui identifica come amanti la coppia di tedeschi è perfetto.
ml
credo che sappia di che cosa sta parlando