io

Io sono lo straniero, io che straniero non mi sono sentito mai. Lo sono stato oggi.  Sono stato un nemico, il mio. Avevo finito di sognare  i miei sogni strampalati figli di un vino poco buono. In uno c’era l’uomo con la giacca troppo grande che mi mentiva sorridendo. Nel secondo c’era la morta. Beveva. Nel terzo il morto che odorava di muffa che non sapeva di essere morto. Che cosa volete che vi dica? Ho un coltello lungo e affilato nell’armadio, conto di usarlo per massacrarmi le gambe. Non mi riconosco più, anche lo specchio del bagno mi evita. Sono stato sul punto di finirmi oggi, perché non è proprio possibile continuare a lacrimare sul cuscino. Non ho pranzato, ho ingoiato tutto il rammarico disponibile e mi sono saziato. Sono stato così lontano da me stesso che nemmeno lei mi ha riconosciuto. Provava un certo schifo, potrei giurarlo. Mi guardava storto, con un misto di astio, fastidio e noia. Lo so senza aver mai guardato direttamente quello sguardo. Sono stato il suo pericolo, il suo nemico, lo straniero. È una povera stupida, cattiva senza amore. Non ha capito che  siamo tutti stranieri prima o poi.

 

“Io sono lo straniero” è il titolo di un romanzo di Giuliano Pasini che nella dedica mi ha scritto: “A Lucia perché prima o poi siamo tutti stranieri”.

 

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Metto i baffi così non mi riconosco.
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12 risposte a io

  1. bortocal15 ha detto:

    mipiace mipiace mipiace

  2. tramedipensieri ha detto:

    prima o poi capita di sentirsi stranieri
    ottima riflessione, il libro ri.chiama
    grazie per la condivisione

    ciao
    .marta

  3. zillyfree ha detto:

    MI viene voglia di comprarlo questo libro!

  4. newwhitebear ha detto:

    Diventiamo tutti stranieri nel momento in cui rinunciamo alle nostre origini.

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