La botta fu così dolorosa da provocarle un conato di vomito.
Il dolore la faceva sempre vomitare. Ogni centimetro del suo corpo aveva un collegamento diretto con lo stomaco.
Come ogni notte si era svegliata intorno alle tre e si era alzata per andare al bagno, al buio, buio totale.
Doveva percorrere tre lati del grande letto matrimoniale, fare un mezzo passo verso destra per non urtare il comodino e uscire dalla porta della camera da letto. Ancora un passo e mezzo in avanti e con la mano sinistra avrebbe toccato la porta socchiusa del bagno. Là uno spiraglio di luce entrata dalle tre righe della tapparella che si chiudeva male l’avrebbe accolta. Ma qualcosa andò storto.
L’urto fortissimo le provocò un taglio lungo e profondo. Il sangue usciva come liberato.
Tornò a letto. Decise che sarebbe morta così, senza una goccia di sangue.
Certi percorsi creano danni seri….ma non definitivi
buona giornata Mente 🙂
Temo non sia così.
Ciao
“Certi …”
Certi 🙂
Appassirsi. L’ho pensato alla fine della lettura, qualcosa che nel tempo va storto, come la grandine al mare in estate. Credo che una foglia questo penserebbe.
Sì, lo hai detto bene, meglio, tu.
Un abbraccio
non credo che sia morta, visto che l’ha raccontata. E poi non sai tutto quel sangue a letto.
Serena serata
Non è morta , è vero
meglio così.
Hey, mi piace molto!
Grazie, sei gentile