La prima casa che ho abitato era in una zona della mia città chiamata Cipressina. Abitavamo in via Pietro Vecchia, che a me pareva fosse una parola unica, “pietrovecchia”. Forse gli altri dicevano “Abito in via Vecchia”, forse con la v minuscola, a qualificarne l’età. A casa mia no, si diceva “via pietrovecchia”, una parola unica di senso compiuto anche se il senso non lo capivo. Ci sono stata fin poco prima di compiere cinque anni che ho compiuto nella casa nuova. Di quei primi anni ho qualche ricordo. Il più forte riguarda il giardino. Sì, perché a quei tempi i bambini piccoli stavano in giardino, con i fratelli o con i bambini più grandi, con le madri che ogni tanto si affacciavano alla finestra a controllare. Anche io quindi potevo stare in giardino, con mio fratello e gli altri bambini. Non ricordo esattamente quali giochi facessimo, quel che ricordo è il sapore metallico della ringhiera che seguiva la scala che conduceva al portone e il sapore dolce dei fiori del caprifoglio che si arrampicava sulla rete di recinzione del giardino.
Il sapore della mia infanzia tra il gusto di ringhiera e di caprifoglio.

Si sa che i bambini assaggiano tutto, anche le ringhiere.
I bambini si leccano le mani
Ah ecco…
ricordi nitidi per avere meno di cinque anni
I ricordi più forti, quelli dell’olfatto e del gusto
io ricordo molto poco di quando avevo cinque anni