Archivi categoria: insonnia
Pellegrinaggi necessari.
Sedevo al banco su di uno sgabello alto in acciaio. La barista, quella bella con lo sguardo tagliente, sistemava bicchieri. Ne prendeva uno dal cestello della lavastoviglie, lo lucidava con un panno in modo da togliere ogni macchia d’acqua evitando … Continua a leggere
Frigo vuoto
Ho suole troppo sottili capelli mossi da pensieri sbagliati Io non sono un pericolo sono piuttosto un disturbo uno spiffero un fastidio una voce il gesso che urla sulla lavagna la carta igienica finita un preservativo rotto una dimenticanza lo … Continua a leggere
Amo tutto e niente
Sono stato al lago. Ho deciso d’impulso, cinque giorni, da solo. Ho scelto un albergo semplice, poco lontano dal centro, con la piscina. In verità io amo poco le piscine e ancora meno il lago, mi ricordano un sarcofago, una … Continua a leggere
A gambe aperte.
Stava in piedi, a gambe aperte, piantata sui tacchi. Nessuna volgarità, nemmeno un cenno di seduzione. Quello che mostrava era il potere. L’ho ascoltata per quasi due ore a bocca aperta, non ho perso un solo movimento, una sola nota. … Continua a leggere
Novemilametri.
Tra i pensieri rarefatti la mosca volava. Non si è mai fermata, nemmeno un istante. Mi chiedo se provasse terrore oppure nostalgia per quell’addio non voluto. Volava tra una testa e l’altra fino all’ultima, la mia, e ricominciava. Era come … Continua a leggere
Nuovi concetti e strane chimere.
Era una miniera di rame, ora è una specie di albergo. La proprietaria è una donna strana, alta, con i capelli neri e una voce bassa. Ci sono finito per caso, ci sono rimasto tre giorni. Tre giorni di noia, … Continua a leggere
Parsec.
– E tu avresti avuto paura del lupo al posto di Cappuccetto rosso? – No, io no. Io sono un maschio e i maschi non hanno paura. – Vuoi dirmi che nessun maschio ha paura? Nemmeno uno? – No, qualcuno … Continua a leggere
Desideria.
Strana giornata oggi. Non ho pensato che a questo.
In buona sostanza.
Da piccola pensavo che gli alimenti non avessero un gusto loro, definito, quello, ma credevo che il sapore variasse da bocca a bocca. C’era una bocca che sentiva in un modo, un’altra che sentiva lo stesso sapore diversamente. Da piccola … Continua a leggere
Vorrei essere Doc Sportello.
Ieri sera era una specialissima serata di merda. Non una banaleseratadimerda, bensì (che parola orrenda) una specialissima serata di merda, di quelle che grazie a (chi cazzo vuoi tu) capitano raramente (gli avverbi fanno schifo anche a me, ma chi … Continua a leggere