Archivi tag: Delirio
Penombra.
Pene nell’ombra, corpi e nudità in valore assoluto. Morsi e amorevoli cure, macelleria e pietà. Non è facile tacere e parlare sempre alla rovescia, cercare tempesta e trovare pace, non fermarsi mai. Graticola e riparo, luce abbagliante e penombra.
Viaggio al termine delle note.
– Signora dovreste alzarvi, mi preoccupate. – Vattene, ho mal di testa e ad ascoltar meglio, la testa non è l’unica cosa che mi duole. – È mai possibile che siate così apatica, nulla che vi interessi, che vi sorprenda, … Continua a leggere
Rifiuto organico riciclato.
Oggi è come il sapore del mattino nella bocca di mister Camel. È come il perizoma di missis Americano dopo una notte di sesso al Motel con mister Folletto. Oggi è come l’aroma di conceria di quel serpentario a Bangkok. … Continua a leggere
Lo stato.
In questo posto non ho praticamente mai scritto di me stessa, quella vera intendo. Oggi ho voglia di farlo, ho voglia di mettere nero su bianco, a caso, quello che mi passa per la testa. Lo so, è un esercizio … Continua a leggere
Malafemmina.
Del corpo degli uomini potrei dire qualcosa. Ne ho partoriti due, amato pochi e scopato qualcuno di più. Di quello delle donne so poco. Non ne ho partorite, amata qualcuna e scopata nessuna. Del mio corpo so diverse cose, ma … Continua a leggere
In buona sostanza.
Da piccola pensavo che gli alimenti non avessero un gusto loro, definito, quello, ma credevo che il sapore variasse da bocca a bocca. C’era una bocca che sentiva in un modo, un’altra che sentiva lo stesso sapore diversamente. Da piccola … Continua a leggere
Stato di imponderabilità.
Dal letto posso vedere un angolo del cortile interno. È piastrellato, rotondo. A disegnare la circonferenza alcune fioriere, bianche. Dentro piante sempreverdi, alcune perfette, altre malconce. Arriva una bambina. Indossa dei pattini a rotelle e una gonna corta. Tra le … Continua a leggere
Ordine crescente.
“Sei cresciuta?” Questa è la domanda che continuo a sentire quasi quotidianamente. Anche oggi dal parrucchiere. Da più di un anno ho ristabilito un rapporto veritiero con i miei capelli. Con la statura continuo ad avere qualche momento difficile. Con … Continua a leggere
Una China, grazie.
Scrivo senza rileggere, con la spavalderia che non ho mai avuto. Sono solo e triste e sento che il mio stomaco non ne può più. Credo che butterò tutto alle ortiche ma non ce ne sono ai lati delle strade … Continua a leggere
Che sia tempesta.
Io sono fatta di asfalto, di fabbriche all’orizzonte, di traffico e imprecazioni al semaforo. Ho posto solo per erbacce, gramigna e ortica. Nemmeno il fico ce la può fare, scelga il tetto di una casa diroccata di periferia. Ecco l’amara … Continua a leggere