A settembre inoltrato il cimitero si risveglia. Parcheggio pieno, la fiorista bionda e nervosa è agitata per la gran fila di clienti. Che freddo questa mattina, dico io. Meglio per i fiori, dice lei.
Io vado in quell’altro cimitero, quello di Marghera.
Anche questo cimitero è come risvegliato. È tutto un ripulire tombe, un sistemare fiori. Togliere quelli finti, mettere quelli veri.
Un tempo pensavo che avrei voluto essere seppellita sotto terra, ora non mi interessa proprio, non è affar mio.
Percorro la stradina con la siepe ribelle a destra e il melo a sinistra. I frutti non ci sono più, ma resta bellissimo, bello in tutte le stagioni. Ora devo girare e poi salire i gradini. Ma prima ci sono i loculi della signora Anna e del signor Alvise. Sono posti in alto orizzontalmente e hanno due bei vasi ai lati sempre pieni di bellissimi fiori freschi che sistema un signore sui sessanta ben portati alto, moro e magro. Ha una manualità da fiorista, lo incontro ogni settimana. Porta lilium che abbina con gran gusto ad altri fiori, tono su tono o con raffinati contrasti di colore. Prepara i mazzi, poi sale su in alto con la scala del cimitero e li sistema con cura dentro i vasi.
Da due mesi, ma anche più, nei vasi solo fiori secchi, ormai irriconoscibili e a me viene una tristezza che mi vien da piangere e piango, tanto il cimitero è il posto più giusto per farlo e poi avrei cominciato comunque un minuto dopo, saliti i gradini e girata sulla destra. Sono preoccupata per il signore alto, moro e magro e mi dispiace per i signori Anna e Alvise che non hanno più i loro perfetti fiori. No, niente acrobazie per il mio corpo morto.
Inviato da iPad
Si preparano per fine ottobre. Bel racconto di una giornata di settembre al cimitero.
oh bella, frequento talmente poco wordpress che non mi ero accorto che qui erano tornati a spuntare i fior…emh i post.Che bello rileggerti qui. 🙂