Archivi del mese: marzo 2014

Peccato.

È un vero peccato che noi due si abbia poco tempo e quel poco che abbiamo lo sprechiamo a bere cappuccini chiari, ad aspettare il treno o ad avvelenare pranzi e cene. Dico che dovremmo avere la data di scadenza … Continua a leggere

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Cheddar e Gastroloc.

Credo che cambierò albergo. Ad aprile saranno tre anni che sto qua al Bologna, quindi cambierò. La data esatta sarebbe il 13, ma quel giorno sarò via e non lo potrò fare. Penso che mi trasferirò all’Ambasciatori. Nei prossimi giorni … Continua a leggere

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Un discorso amoroso.

Ho smesso di fumare da diversi anni, ma continuo a sentirmi un fumatore incallito. La sigaretta non mi manca poi tanto, quello che mi manca è tutta la ritualità ad essa connessa. Io fumavo le Camel. Compravo il pacchetto morbido … Continua a leggere

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Acciughe e cheddar. Del cheddar racconto domani. Oggi ricopio ma me.

Sono pigro, poco avvezzo alla fatica, al lavoro, all’azione. Non mi sono mai sforzato. Per sessant’anni ho accettato quello che riuscivo a fare e basta. Ho evitato di pensare troppo e per non correre pericoli ho evitato anche le persone … Continua a leggere

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Solo quindici minuti.

Difficilmente potrebbero, oggi, trovare spazio le tue gambe tra le mie. Qualche anno fa, quando ancora abitavo nella casa di Viola, avresti potuto fare qualsiasi cosa di me, ora no. Mio caro, amore mio, mio amato, my sweet love, fottiti. … Continua a leggere

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Tutte le volte, tutte le volte (meno che una quando che è notte)

La ciclicità mi inquieta, ricercarla mi spaventa. Sono fioriti i peschi, il grano ha inventato un nuovo verde che non si era mai visto. Le viole sono ormai sfinite e i bambini hanno smesso di raccogliere margherite. Nel mio giardino, … Continua a leggere

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Segni.

Un letto sfatto è un letto sfatto. Niente di più falso. Tu fotografi i letti che sono stati tuoi per una notte. Ne vuoi conservare la memoria. Vuoi la testimonianza che sei sopravvissuto a un altro sonno, a un’altra notte. … Continua a leggere

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Cuore amaro.

Oggi è come il sapore del mattino nella bocca di mister Camel. È come il perizoma di missis Americano dopo una notte di sesso al Motel con mister Folletto. Oggi è come l’aroma di conceria di quel serpentario di Bangkok. … Continua a leggere

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