Archivi del mese: febbraio 2015
Zan le belle rane.
Era una specie di mostro. La cosa più mostruosa, che andava ben oltre il suo aspetto, era che sorrideva in continuazione. Non era una smorfia, una posa della bocca o una paralisi facciale, che avrebbero reso più guardabile quel sorriso, … Continua a leggere
Scartavetrare.
Quando da bambina mi facevo male avevo il terrore del disinfettante. Ai quei tempi si usava l’alcool, quello rosa, che brucia in un modo esagerato. Mia madre lo riteneva il migliore in efficacia e si affidava all’acqua ossigenata solo per … Continua a leggere
Ordine crescente.
“Sei cresciuta?” Questa è la domanda che continuo a sentire quasi quotidianamente. Anche oggi dal parrucchiere. Da più di un anno ho ristabilito un rapporto veritiero con i miei capelli. Con la statura continuo ad avere qualche momento difficile. Con … Continua a leggere
La terra di mezzo.
A Verrano c’è una chiesa a picco sul mare. È un mare ruvido, freddo e blu. In quella chiesa c’è un prete che ha una voce potente. Ieri, con quella voce, invocava lo spirito d’amore, gli chiedeva di scendere tra … Continua a leggere
I think I’m gonna die.
“C’è una tristezza che conosci molto bene, ma anche un’allegria che non hai mai nemmeno sperato dietro ogni cosa. É così, fidati. Tu sei troppo triste. Prendi me, non avrei tanti motivi per essere allegro, ma invento spazi, li creo, … Continua a leggere