Molte vite non meriterebbero di essere vissute, ma raccontate sì.
Se dovessi raccontare questa storia basterebbero poche parole, più o meno queste:
lei era una stupida senza qualità incapace di costruire. Ne combinò di tutti i colori facendo solo male a se stessa. Poi stanca e forse un po’ annoiata decise di finire la sua esistenza volando dal diciottesimo piano, da un ristorante giapponese parecchio kitsch della sua città.
Ma a chi interesserebbe una storia del genere (a parte l’epilogo).
Veramente non ci capiamo, è vero esattamente il contrario: tutte le vite meritano di essere vissute, poche di essere raccontate.
Sorella, tu mi preoccupi.
No, mi spiace. Avrei preferito che la storia di certi personaggi fosse letteratura e non vita vera.
Piacerebbe a molti di noi essere un personaggio in un libro, forse perché le pagine di un libro ci affascinano senza avere odore.
Oh cielo! Io sniffo i libri.
Esistono ristoranti giapponesi di 18 piani? Non ci credo, quindi l’epilogo salta
nel dubbio non userei quel verbo
Ho scritto male infatti.
Il ristorante giapponese è posto al diciottesimo piano di un grattacielo
Fatico ad accostare giapponese a kitch. Nella mia mente il ristorante è cinese, al di là dell’interessante epilogo.
Ciao…
Forse non è l’aggettivo giusto, hai ragione. Se preferisci cinese sia!
Ciao
Si, dai, secondo me funziona meglio
Se lo vedessi, forse concorderesti con me.
Eh, ma non potendo vederlo devo immaginare
Credo sia quella la bellezza del leggere, la libertà. Io ho sbagliato, frettolosamente ho accostato un aggettivo che poco si avvicina alla cultura giapponese e ho creato una frattura.
Il fatto è che nessuno, più, ascolta.
Vero, nessuno, ahimè!
Chissà quali sono gli ultimi pensieri in volo. 18 piani non sono pochi. 🤔
È una domanda che mi pongo anche io. Vorrei poter dire che semplicemente uno si gode il panorama.
18 piani di panorama? Dici? Ma tanto noi non lo sapremo mai. 😊
il tragico…
Credo che interessi soltanto a chi, attraverso la fine, ha la pretesa di capire di una storia anche l’inizio.
“Molte vite non meriterebbero di essere vissute” mi dà tanto di nazi radical chic.
Mi sei mancato
una storia triste, perché descrive la sconfitta di questa tizia.
Però interessa e come interessa.