Ė morto. Morto stecchito. No, non l’ho visto, non ho voluto vederlo. E poi l’idea dell’esposizione del morto è ripugnante, orrenda, una vera e propria barbarie.
Ha mangiato come un lupo, come al solito. Quelli che hanno avuto fame davvero mangiano così. Poi ha tossito in modo un po’ strano, come gli fosse andato di traverso. Ha pensato di salire in camera per andare a riposare continuando con quella strana tosse. Si è coricato sul letto, su fianco sinistro con un insolito respiro. Poi ha cambiato colore, si è scurito, ogni secondo di più ed è morto.
Sulla bara il cappello rosso e la preghiera dei paracadutisti poco più il là, tra l’azzuro del cielo e il bianco della tela.
I morti sono così: eroi impagliati, macigni, scampato pericolo.
La morte più bella, inaspettata indolore e a pancia piena.
È proprio così
concordo che vedere un morto non è mai qualcosa di edificante. Come morte, ammesso che ce ne sia una migliore di un’altra, tutto sommato se ne è andato sereno.